lunedì 26 marzo 2012

Il prequel

Ma come? Si inizia con un prequel? Di solito il prequel non viene dopo (anche se, in realtà, prima) di un qualcosa? E questo qualcosa ancora non c'è?

Si.

Tuttavia, prima di cominciare a postare fantameravigliose foto dell'Albavilletta od ilari descrizioni delle nostre pulizie preventive, è bene narrare come siamo giunti a questi fatidici 30mq. Perché di 30mq ne abbiamo visti alcuni.

Qualche giorno fa sono stato ricontattato dal primissimo studio immobiliare al quale ci siamo rivolti, quello dell'annuncio super economico a cui abbiamo fatto riferimento nel post precedente per intenderci. Non appena ne ho sentito il nome, un brivido è corso lungo la mia schiena.
"Salve, Studio xxxx, ho qui i suoi dati, è ancora interessato a..."
"No, grazie"
"Ah... allora la cancello?"
"Si, grazie"
"Ah...salve..."
Perchè tutta questa cattiveria? Ancora un passo indietro.

Il 9 gennaio scorso abbiamo preso appuntamento per vedere questo "curioso" bilocale di 50mq sito in Caslino d'Erba, una ridente cittadina di 1000 anime arroccata su una collina tremolante. Paese tranquillo, con quello che serve, ma niente di più.
Ci presentiamo all'appuntamento emozionati, per quello che era palesemente un gioco.
"Bilocale 50mq a 29000 euri? Dov'è la fregatura? Secondo me morde"
Nell'attesa ci viene offerto un the.
"Il capo sarà subito da voi"
Attendiamo.
Dopo qualche minuto sentiamo aprire la porta d'ingresso e ci si palesa davanti un essere, umano all'apparenza, che qui, contenendomi, chiamerò con una semplice parola "tamarro".
Eccone una sintetica descrizione:
Abiti firmati da cima a fondo, camicia aperta mostrante petto depilato, cresta ingellata, innaturale colore marrone della pelle nonostante il pieno inverno, iphone con teschio di brillanti e labbra rosse tatuate sul collo.
*Mauro, non badare all'apparenza, ricordati: l'abito non fa il monaco*
Ripetendomi questa frase come fosse una litania, ascoltiamo le sue istruzioni per raggiungere l'immobile.
Lo seguiamo in auto risalendo le colline erbesi cercando di stargli dietro perché ovviamente la guida rispecchia la sua immagine: esagerata.
Arrivati ad una stradina del paesino a senso unico in cui persino un'auto fatica a passare, ci invita a proseguire insieme sulla sua Fiat 500 full optional (ma dai?).
Giungiamo sani e salvi finalmente alla piccola corte che subito riconosciamo esternamente grazie alle foto dell'annuncio. Apriamo il grosso portone di legno e... meraviglia! Una fantastica corte, con pianticelle, vecchi attrezzi agricoli, mattoni a vista... avremmo a disposizione anche una cantina, un giardinetto ed un antro esterno per mettere la spazzatura, quiete totale e aria buona...
Restiamo rapiti dal fascino agreste, già immaginiamo lì la nostra vita per tutta la vita...
Ma subito ripiombiamo nella realtà e cominciano con le sorprese: il bilocale è, nel vero senso della parola, un bi-locale, ovvero due locali separati situati sotto lo stesso portico. Fin qui poco male, se non fosse che l'impianto di riscaldamento è assente, fatta eccezione per una stufa a legna, e che la luce solare si vedrebbe solo dalle 11 alle 12 trovandoci al primo piano. Ma ci convinciamo di potercela fare con qualche piccolo accorgimento e così ci concentriamo solo sugli aspetti positivi.
Torniamo a casa storditi dalla gioia, vediamo il nostro futuro così vicino che potremmo toccarlo. Dopo qualche giorno richiamo Tamarros ponendogli una lunga lista di domande per verificare che tutto fosse in regola: impianti, documenti, ipoteche, quelle cose lì insomma.
Ci tengo a sottolineare che questa è stata la prima domanda:
"C'è l'abitabilità giusto? No, perchè è una casa vecchia..."
"Io sono un professionista" *cough* "Tenga conto che comunque non mi metterei mai a vendere una casa senza..." *cough* "che poi il signore proprietario l'ha anche conosciuto, ha visto chi è" *cough*
"Si, ma vorrei vedere i documenti"
*cough* "si, è che li stiamo facendo aggiornare" *cough* "niente di che, piccole modifiche"
Non sono convinto. Non sono per niente convinto, tanto che comincio a rodermi dentro per l'insicurezza, perdo peso, non capisco se è la paura di crescere o la mancanza di fiducia.

Qualche sera dopo torniamo allo studio per valutare il da farsi. Il Tamarros si presenta infighettato al mignolo, nel suo studio con quadri d'arte, legno intagliato, statue e sculture. E' carico, si sente pieno d'energia, sa che ha in pugno i nostri cuori perchè ci ha buttato lì che altri sono molto interessati. Vuole convincerci, sa di poterlo fare. Il nostro non è un appuntamento, è un Tamarro-show, un susseguirsi di imprecazioni, facce da brillantone, risposte fuorvianti e discorsi i-nu-ti-li. Fa quello che deve fare un venditore: ci mette fretta.
In conclusione?
Scopriamo che la casa è accatastata come locale di sgombero... L'abbiamo candidamente saputo direttamente dal proprietario nel corso della seconda visita, poco dopo che il Tamarros si era lamentato, facendo il simpaticone, della sua segretaria che lo aveva scomodato per venire ad aprirci.
Eh eh! Ora abbiamo noi il coltello dalla parte del manico:ci ha mentito. E' una cosa davvero sbagliata, soprattutto quando c'è di mezzo il futuro di due persone. E non finisce qui. Per il compromesso ci ha chiesto ben 3 depositi distinti: uno per lui (prima di tutto ovviamente, in anticipo), uno per il proprietario, più un altro acconto in "contanti" sempre per lui, per un totale davvero smisurato su una casa che vale 29000 euri.

Decidiamo di lasciare perdere, tristi, stanchi, delusi. Ci siamo comunque tolti la soddisfazione di avergli detto, con garbo perchè siamo civili NOI, che è un truffatore, un narcisista terribile, un incompetente e che tutti i suoi discorsi sulla professionalità e sulla fiducia sono stati ampiamente confutati.

Fortunatamente poi abbiamo trovato un professionista ineccepibile, un vero signore che ci ha infuso sicurezza, è stato chiaro fino all'ultimo e ci ha supportati in decisioni importanti.
Abbiamo sperimentato il peggio ed il meglio.
Tutto sommato, è andata bene così.
La nostra Albavilletta, pian piano prende forma...

sabato 17 marzo 2012

Un nuovo inizio...

Ci sono momenti della vita in cui semplicemente vieni travolto dagli eventi, senza che tu possa fare nulla di nulla per mettere un freno alla situazione. Come una pallina posta su un piano inclinato, tutto comincia a muoversi velocemente, fin troppo. In questi casi le possibilità di reazione sono solo due: o si inizia a correre, oppure si rimane indietro a rimpiangere il momento in cui non si ha agito.

Beh, noi abbiamo deciso di correre.

Quello che racconteremo in questo blog nasce proprio da uno di quei momenti, in cui anche noi siamo stati sopraffatti. Un cambiamento radicale che ha preso piede all'inizio di gennaio in una sera cominciata come le altre.
Erica ed io, seduti al pc, sfogliando svogliati le pagine di internet.
Qualche chiacchiera, qualche coccola.
Poi, un pensiero: "Chissà quanto costa la casa più economica che riusciamo a trovare..."

Da quella frase a questo blog, davvero poco spazio.
Almeno almeno 30 metri quadri...