sabato 28 aprile 2012

Manutenzione ordinaria

E' infine giunto il preventivo per la caldaia e per l'impianto di riscaldamento: siamo nell'ordine delle migliaia di euro, delle quattro migliaia d'euro per la precisione. Siamo in linea con quanto pensavamo di spendere, ma nonostante la consapevolezza della mole di lavoro da fare, resta comunque una cifra consistente. Ad ogni modo si tratta di un lavoro necessario da fare per rendere vivibile la nostra tana.
Rimboccandoci le maniche, sono certo che ce la faremo (qualcuno ha detto "benefattore anonimo"?).

Nel frattempo, per ingannare l'attesa del poderoso esborso, ci dilettiamo con alcuni simpatici lavori di manutenzione ordinaria. Così, per scialacquare un po' di denaro e per ammazzare il tempo.
Si allegano esplicative immagini.


Spider-Erica

In questa strabiliante fotografia Erica si prodiga nel sorreggere il muro dal momento che, lo sanno tutti, le case vecchie sono piuttosto fragili. Appesantire una parete con delle ingombranti piastrelle adesive rischia di produrre un cedimento indesiderato.
Piastrelle adesive acquistate a 6,90€ al mq da Leroy Merlin, varie colorazioni disponibili. Ovviamente ne abbiamo acquistate in quantità moderata, ritrovandoci con 15 confezioni per un angolo cucina che si può definire in molti modi, ma che trova nella parola "buco" la sua massima caratterizzazione. Dovrebbero essere adesive anche su altre piastrelle, ma alla prima piastrella posata, ci siamo resi conto che deficitano un po' sotto questo punto di vista.
Pattex mille chiodi risolve il problema. YO!


Un foto da rimanerci di stucco

La nostra novella Barbara di Paint your life, si accanisce contro la nera fuga di una piastrella segnata.
Al grido di "Io ti sbiancheròòòò!", posa lo stucco con inusuale maestria aiutandosi con un biglietto da visita plastificato (consiglio mio, ovviamente...)


"Houston, abbiamo un problema"

Come si sarà compreso, la nostra è una casa in evoluzione, dinamica oserei dire. Il che può essere un bene. Tuttavia, riteniamo che se ad ogni passo o altra minima vibrazione cade uno zoccolino è necessario intervenire.
Non vado certo per il sottile, io, quando mi ci metto.
Ho staccato i battiscopa.
Tutti.

Li cambieremo poi... dopo... forse...


Un nuovo coinquilino

Il simpatico regalo del nostro carissimo amico Fì (no, non è un amico immaginario, ma quasi) si è subito insediato nell'albavilletta, trovando nel centro della casa il suo posto preferito.
Era un po' tra i piedi, così l'abbiamo posizionato in un posto più consono: sulla libreria.
E' un notevole oggetto di design ed il colore lilla shocking ben si sposa con il colore scuro delle librerie. Vedere per credere!



Un tocco di classe

martedì 17 aprile 2012

Il fattore "Ikea"

La scorsa domenica Erica ed io siamo stati all'Ikea di Carugate con l'intento di acquistare il tavolo per la nostra monovilletta. Sappiamo bene di dover ancora fare l'impianto di riscaldamento, montare la caldaia, cambiare le piastrelle della cucina, cambiare i sanitari e, dulcis in fundo, imbiancare, ma non riusciamo a non aggiungere periodicamente qualcosa. Ci fa sentire di progredire nella "costruzione" della tana in qualche modo.
Così abbiamo fatto una lista dicendoci - poveri illusi! - di acquistare le cose poco per volta ed in maniera ragionata rispetto ai lavori di manutenzione da fare. Devo ammettere che è un metodo efficace, se tralasciamo che una settimana dopo aver messo piede nel monolocale, ci abbiamo piazzato un divano e due librerie...

Non appena abbiamo cominciato a prendere in considerazione l'idea di comprare una casa, subito ci siamo trovati d'accordo nell'acquistare ogni elemento d'arredo nella popolare catena-fai-da-te-fatti-tuoi cino-svedese.
"IKEUREKA!" abbiamo esclamato in un impeto di shopping compulsivo all'inizio della nostra passeggiata domenicale. Nell'osservare il ben di Dio che ci circondava, abbiamo avuto una sacerrima illuminazione spirituale, siamo ascesi al Nirvana che ha appacificato i nostri sensi ed ampliato le nostre menti. In questa sorta di epifania estatica, la nostra idea di collocare una cabina armadio al di sotto del letto soppalcato ha preso finalmente la sua forma definitiva. Uno spunto su tutti: invece di spendere 400€ ce la caveremo con 80! (questo lo lascio ad un prossimo post però)

Mastro Geppetto in azione

Ma torniamo a noi.
E compra e compra e compra e compra ecco la lista della spesa:

n. 2 cuscini in piuma d'oca
n. 3,5 metri di stoffa per ricoprire il divano
n. 3 eleganti quadretti raffiguranti altrettante famose città: Francia, Londra e New York
n. 1 pacco di pile stile (questo è d'obbligo ad ogni trasferta)
n. 4 sbarre regolabili per gli appendini (per la cabina armadio, ovviamente!)
n. 1 confezione di macchinine in legno smontabili (per il compleanno del nipotino: 2 anni, auguri!)
n. 1 gioco con gli anelli di legno da infilare sull'apposito supporto (vuoi farti mancare il regalo per il pargolo dell'amica?)
n. indefinito di polpettine svizzere con crema, salsa di mirtilli e patate

Arrivati alla cassa io esprimo il desiderio di avere finalmente un trapano a percussione, come ogni vero uomo dovrebbe desiderare.
"Come faccio a montare tutte queste cose?" domando alla mia ignara futura consorte.
"E poi devo bucare i muri, montare le mensole... Mi serve decisamente un trapano a percussione!"
"Si vabbè" sentenzia con noncuranza Erica "Abbiamo preso tutto?"
"Mi pare di si..."
"Cuscini, tessuto, regali, appendini...si, mi sembra che..."
Ci guardiamo.
"IL TAVOLO!!"

Non c'è nulla da fare: all'Ikea il loro lavoro lo sanno fare bene!


Arredare un monolocale ti spinge a considerare nuove prospettive... 



domenica 8 aprile 2012

Rituali pagani

E' primavera.
Gli uccellini cominciano a cinguettare, i fiori sbocciano, le api passano di fiore in fiore e gli esseri umani si esibiscono nella tradizionale danza delle pulizie. Nessun doppio senso in questa frase.

Erica ed io, in quanto umani, non ci esimiamo di certo dal "detergico" rituale della pulizia. Armati di un sacco pieno zeppo di prodotti per la casa, di una nuova scopa e di una rampante vaporella ci gettiamo proni sul pavimento a sgrassare l'unto e la polvere di tre anni di abbandono.
E' stato strabiliante scoprire come si fossero formati diversi strati di sporcizia, come in una sorta di lasagna riuscita male: una base di unto da cibo, poi una cascata di polvere, vernice della recente imbiancatura come decorazione ed infine un'ultima spolveratina di pulviscolo e intonaco.
Capita di tanto in tanto di trovare un simpatico ragnetto che, stanco e svogliato, ti dedica lo sguardo di uno dei suoi centinaia di occhi, indifferente, come a dire "io da qui, non mi levo!".
Passa il tempo e le nostre stanche membra richiedono un istante di pausa.
Siamo in difficoltà, le ginocchia sporche non ci consolano del duro lavoro fatto fino a quel momento, mentre osserviamo inermi le nere fughe tra le piastrelle.

Ma ecco giungere in lontananza una tenue luce di speranza, un aiuto insperato che si manifesta sottoforma di un'apertura fragorosa della porta, senza squillo di citofono o educato bussare.
"Permesso..." domanda una voce che non cerca risposta.
Ed ecco stagliarsi all'orizzonte la sagoma di una donna, umana solo in apparenza, la più acerrima nemica della polvere, un vero tornado del disinfettante: LA SUOCERA!
Nulla la può fermare: non ha fatto ancora in tempo a togliersi la giacca che già dispensa ordini come un generale che si è svegliato con il piede sbagliato.
"Ok tata, allora, dammi la vaporella che non abbiamo tempo da perdere..."
"No mamma, faccio i.."
"..Io intanto prendo secchio-spugna-acqua-straccio-ciffeccandeggina e gratto"
*SGRATT SGRATT SGRATT*
"Dai con questo vapore!"
"Ho già passato! Guarda che.."
*SGRATT SGRATT SGRATT*
"Ripassa lì che sennò non viene via!"
"Mamma?! Lì è già puli..."
*SGRATT SGRATT SGRATT*
"Dammi, faccio io"
*SGRATT SGRATT PFFFF SGRATT PFFFF SGRATT SGRATT SGRATT*


Rimango strabiliato dall'energia che può essere racchiusa in un solo corpo e, ben lungi dal volermi far coinvolgere, mi tengo lontano con una deferenza inusuale dall'uragano che sta stravolgendo la mia magione.
Preventivamente, mi rifugio nell'angolo cottura fingendo di costruire una dima per le mensole della dispensa. Quando d'un tratto, mi sento osservato.
Un brivido corre lungo la schiena...
Di nuovo quel rumore...

*sgratt SGRATT SGRATT*
si avvicina, mi sta puntando!

*SGRATT SGRATT SGRATT*
E' sempre più vicino, ormai mi ha raggiunto! E' finita!

*SGRATT SGRATT sgratt*
Uff, ha deviato all'ultimo secondo...


Continuiamo con questo fragile equilibrio fino all'ora di pranzo, quando i rintocchi delle campane ci riportano all'ordine e alla sanità mentale.
Sembra incredibile, ma con tutto questo sgratt-sgratt, solo metà delle fughe è stata pulita.
Non oso ancora immaginare cosa succederà durante il secondo round.
Una cosa la so per certo: prima di allora avrò già trovato altre dime da costruire...
In un'altra casa.

La suocera supervisiona con fare impaziente