lunedì 17 dicembre 2012

De vulgari aqua

Dopo aver installato finalmente la stufa, mancava ancora un piccolo passo all'evoluzione dell'Albavilletta in una casa vera e propria: l'acqua calda.
La famigerata scoperta dell'acqua calda a quel tempo non era ancora avvenuta.

Fu così che decidemmo di concentrarci sull'ammodernamento della zona sanitaria.
Infatti il nostro bagno giaceva in condizioni pietose: il povero lavandino aveva l'aspetto di uno di quei grandi lavabo che si trovano nei campeggi, sventrati da anni e anni di posate scagliate violentemente dai campeggiatori sfiancati dal sole; le piastrelle erano ricoperte da un ostinato strato di lerciume, il piatto doccia pareva una deliziosa raclette dimenticata sulla tavola dopo una lauta cena.
Per anni.

Mastro Geppetto cominciò così il suo intervento di rifacimento del bagno, segnando così altri numerosi punti sul suo schifezzometro.
Anzitutto mi avventai con doloroso sforzo sul lavandino, tirando, torcendo, svitando e imprecando in modi usuali e ben conosciuti. Con un'estrema dose di forza (o una forte dose di estremità) riuscii a svellere le tubature solo per scoprire che al loro interno giacevano un cucchiaino e alcuni tappi di plastica che ne impedivano la disintallazione.
"Uh, che cosa curiosa" pensai "per fortuna il peggio è passato"
Che sciocco ero a pensare una cosa del genere!
Il peggio infatti doveva ancora venire...



Dopo aver defenestrato lavandino e relativa colonna, mi dedicai alla costruzione del mobiletto del bagno che avrebbe sostenuto il mini-lavello. Le istruzioni ikea ormai non avevano più segreto per me: in un batter d'occhio la struttura era assemblata e perfettamente tassellata contro il muro.



Passai così al montaggio del nuovo raccordo dei tubi di scarico, sigillando con del pastoso silicone bianco ogni singola fessura che mi si parava innanzi.
Un notevole passo avanti!


Tutto troppo bello.
Tutto troppo facile.
Dannatamente facile.
Spostandomi di qualche centimetro, cominciai a valutare la possibilità di lasciare il bidet dov'era, forse intuendo la presenza della mefitica belva che si celava al suo interno.
Dovete sapere che i bidet (anche a detta di un professionista che introdurrò tra poco), sono delle brutte bestie, ma brutte brutte brutte eh?
Sgocciolano sempre, sgocciolano ovunque, da ogni anfratto o fessura.
Taluni, si dice, trasudino anche.

"Ma si, tutte storie, ormai ne ho fatte di ogni" pensai ingenuamente.

Ebbene, il bidet sulle prime ebbe la meglio, più volte mi mise in ginocchio, finchè almeno non riuscii a stanarlo con del fumo, così come si fa con le api.
Imprecando in modo inusuale, lo sradicai dalla sua (ormai) naturale sede scagliandolo oltre la piccola soglia del bagno.
Per evitare fuoriuscite, subito lo rimpiazzai con il nuovo sanitario: ergonomico, bianco, in offerta.
Ed è qui che inizia il divertimento...

Per un momento abbiamo pensato di lasciarlo lì...
Il set di tubi in plastica si rivelò ben presto una ciofeca, facendomi solo perdere tempo ed energie per comprendere come mai l'acqua si ostinasse a sprizzare in ogni direzione, sfidando talvolta la stessa forza di gravità.
Dopo un'acuta osservazione notai che i tubi, essendo di plastica, tendevano a deformarsi sotto gli effetti delle possenti forze esercitate dalle chiavi inglesi. Motivo per cui l'acqua, fluido bastardo, si insinuava in ogni fessura, creando così mari e laghi che sarebbero stati cantati da Valerio Scanu negli anni a venire.

L'intervento del nostro fidato idraulico (che qui sotto vediamo in una foto di repertorio) si rivelò particolarmente utile, non solo per l'installazione del boiler, ma anche per l'iniziazione dei giovani albavillettesi alle vie dell'idraulica professionale.


Il fidato Paulin ci portò tutto il necessaire per una corretta installazione del bidet con annesse istruzioni, istruzioni che sono state rigorosamente seguite finchè Mastro Geppetto non ha deciso di fare di testa sua e di utilizzare una serie di composti chimici fortemente tossici e vietati dalla legge per sigillare ogni anfratto.
Bidet 5 - Geppetto 1
Almeno il goal della bandiera concedetemelo!

Mentre la zia Erica si dilettava in attività a lei consone...

Uh, c'è anche la dispensina azzurra

...il piccolo Geppetto si ritrovava a fare il trapezista tra le fughe delle piastrelle, alla ricerca del punto migliore in cui fare l'ennesimo foro per fissare i pensili.




Finalmente possiamo dire anche noi di aver scoperto l'acqua calda.
E soprattutto, godercela...





ps.
Abbiamo anche una lavatrice, non potrete più dire che puzziamo!