lunedì 24 settembre 2012

Ritorno all'Ikea - parte 1

E' giunto il momento!
Dopo pulizie, imbiancature, impianti elettrici, rivestimenti e opere di muratura…
il momento tanto atteso…
il sogno di ogni giocatore di The Sims…
il senso stesso del comprare una casa…
l'attività più consigliata dai dietisti...
finalmente…

Si inizia ad arredare!

In progetto già da tempo, prenotiamo Grande Puffo con il suo capiente furgone per andare a razziare i magazzini del colosso svedese.
Ci alziamo presto, colazione leggera, scarpe comode e subito via alla volta di Carugate, desiderosi di dare fondo alle nostre carte di credito.
Lista pre-compilata in una mano, carrello metallico nell'altra.
Nulla ci può fermare.

Forse solo mio padre, il quale si ferma ad osservare estasiato le sedie da ufficio.
"Padre, presto! Sennò non riusciremo a montarlo!"
"Montare cosa?"
"Lo vedrai…"
"Ma voglio cambiare la sedia che hai in camera! Quale scegliamo?"
Mi volto valutando a caso la prima cosa che mi capita a tiro.
"Perfetto, compriamo questa. Ora andiamo"

Svelti, leggeri, ci sdraiamo sui materassi in poliuretano espanso, provandoli con doghe, senza doghe, memory foam, a molle, ad acqua, ammortizzate e non. Scegliamo il più comodo e ripartiamo.
Troviamo delle cassettiere "Sono della misura giusta?" Si, perfetto! Nel carrello.
Ecco, dietro l'angolo, il mobile angolare della cucina (dove altro poteva essere?)
Oh tò, un billy.
"Prendiamo anche questa?"
Massì!

E subito, lesti come gazzelle, saltiamo di qua e di là alla ricerca delle corsie e degli scaffali giusti, come se stessimo giocando a tombola e ci mancasse soltanto un numero per poter gridare…

"ECCOLO!"

Restiamo in adorazione per qualche secondo.
Due pacchi, 75 chilogrammi di legno, 2 metri di lunghezza, la vernice nera, come la notte più scura.
"Se l'é quel rob qui?" sentenzia Grande Puffo, ignaro di aver appena distrutto la magia.
"Questo, padre... è un letto soppalcato, porta rispetto"
"Bah…"
Lo scetticismo dell'anziano patriarca blu ci scivola addosso come l'olio nella padella antiaderente che ancora non abbiamo comprato.
Tutta la nostra vita all'interno dell'Albavilletta ha ruotato attorno al giorno in cui avremmo avuto un possente letto soppalcato.
Ed ora stiamo per realizzare il nostro sogno.

Il mitico carrellino porta tutto

Carichiamo velocemente i pacchi sul carrello.
"Mancano le sedie", non è un problema, torneremo.
Paghiamo con carta di credito ikea, rimandando il pagamento con bollettino a fine mese (3 giorni dopo): non bisogna rovinare il momento sporcandosi le mani con il vil denaro.
Veloci sulla rotta per l'Albavilletta.
Ma, accidenti! C'è coda al casello!
Estraggo il bancomat e ordino: "Grande Puffo, dirigiti da quella parte!"
"Ma non ho il telepass"
Si, ma io ho il bancomat, cappero!
Nulla ci può fermare.

Forse solo la mole dei pacchi.
Con sforzi disumani portiamo tutto dentro la nostra beneamata casina: come sembra grande ora che è piena di roba!
Tardi è per montare tutto.
Ma a noi interessa solo Lui, il letto a soppalco. Dobbiamo montarlo, costi quel che costi!


Grande Puffo e Mastro Geppetto

Erica, Grande Puffo e Mastro Geppetto, un trio che anche il Milan dei Tre Tulipani invidierebbe:
la prima si fa male a stare in piedi, il secondo convive con un'ernia da anni e il terzo è ben rinomato in tutto il comasco per la sua schiena di vetro.
Nulla ci può fermare.


La via crucis con il materasso arrotolato

Forse solo la miriade di pezzi neri sparsi sul pavimento.
Le istruzioni spuntano fuori timidamente dalla scatola e subito mostrano l'incastro di pezzi pressoché identici, diversi solo per un minuscolo foro 2 centimetri più in basso di altri.
I forum pullulano di minacciosi "è il mobile più difficile da montare dell'ikea" e di poco rassicuranti "attenzione ai crolli improvvisi".


Il problema... è discernere

Nulla ci può fermare.
Forse solo la mancanza di attrezzi.
Ma tre cristiani, sei braccia e un poco di cervello aiutano a districarci e ad incastrarci nelle torbide procedure di montaggio.
In quattro e quattr'otto, quarantaquattro in fila per sei col resto di due (viti) e molteplici tasselli dopo…
il lavoro è concluso.
Ammirate le meraviglie della natura...


La sola vera moglie di Mastro Geppetto

La via crucis prosegue con la crocifissione

Come dicevamo?
Ah si...
Nulla ci può fermare.


giovedì 13 settembre 2012

And the Pulitzer goes to...

Toc toc
"C'è nessuno?
Permesso..."

...

L'Albavilletta è vuota
Solo un paio di scatoloni qua e là con qualche oggetto in attesa di essere smistato
e un indelebile profumo di felce azzurra all'ingresso.
"Abbiamo sistemato l'impianto elettrico, potremmo incredibilmente iniziare a metterci anche qualche altro mobile"
"Già, forse dovremmo solo dare una pulitin..."

Non l'avesse detto!

sgratt sgratt sgratt SGRATT SGRATTTTTRIIIIIIIIIIN!!!

Restiamo immobili per un istante.
"Il campanello! E' lei! Presto!
Raccogli quelle briciole, spalanca le persiane, dì una preghiera!"

Apriamo la porta.
Non facciamo in tempo a salutare che già le scarpe si trasformano in pattìne,
guanti in lattice usa e getta compaiono alle nostre mani,
i nostri arti mutano in appendici studiate per spazzolare ogni superficie.
Milioni di anni di evoluzione svaniscono così, in un secondo, per diventare poco più che macchine progettate con l'unico scopo di far brillare. Tutto.

La suocera è tornata!
Subito operativa, non perde un istante.
Si fionda su quel poco che c'è in casa e lo accatasta in un angolo, così ha campo libero.
Fiuta il sacco dei detersivi, ad occhi chiusi estrae quello che cerca.
Prende un secchio e mescola sapientemente tutti gli ingredienti.
Lo sporco ostinato ha le ore contate.
Gliele ha contate lei, per risparmiare tempo.
"Questa casa brillerà" qualcuno sostiene abbia sussurato.

sgrattsgrattsgrattsgrattsgrattsgrattsgrattsgratt...sgratt.

Notando l'entusiasmo della madre, la figlia non vuole certo sfigurare e matura così una forza sovraumana mentre con teneri sbuffi di vapore bollente punisce (si, punisce!) tutte le fughe delle piastrelle.
Da notare anch'ella, la gioia perversa sul volto.



In tutte quel trambusto, il piccolino di casa si difende come può e corre a nascondersi laddove nessuno può disturbarlo.

Da notare la pulizia minuziosa a cui è stata sottoposta la tazza.
Vi si può letteralmente mangiare. Ma non lo faremo.

Mastro Geppetto, consapevole dei rischi che avrebbe corso frapponendosi tra madre/suocera e figlia/fidanzata, ha ben pensato di osservare il match dalla distanza e di dedicarsi ad attività prettamente mascoline, quali il taglio della piastrella e il lancio del martello.
Come afferma il detto: "Fra madre e figlia c'è un bel parapiglia"...

In genere sono più foto-igienico...

Infaticabile, la nostra elegantissima suocera si accanisce contro ogni anfratto, tormentando ogni acaro che le si para davanti.

La gioia sul volto mentre la mano sgratteggia a velocità inumane

Il pomeriggio scorre veloce.
Il caldo opprimente non dà tregua,
ma le due donne bolognesi, temprate da generazioni e generazioni di tortellini in brodo al 15 di agosto, non accusano minimamente la fatica.
Mastro Lindo è stato rinvenuto con le mani nei capelli.
La casalinga di Voghera ha cambiato mestiere.
Ma la casa brilla e profuma.
Questo è ciò che conta.


lunedì 3 settembre 2012

I misteri dell'Albavilletta

I più assidui lettori di questo blog ricorderanno il post sui battiscopa fantasma e le mille peripezie del buon Mastro Geppetto impegnato nel tentativo di inseguire chissà quali geometrie sui muri dell'Albavilletta.
Ma anche tra i più attenti di voi, nessuno avrà colto le strategiche omissioni da noi operate che lasciano presagire oscuri misteri in quel d'Albavilla...

Quando ci siamo occupati di asportare i battiscopa, abbiamo deciso di lasciare al suo posto una pessima copertura dello stipite della porta d'ingresso che ricoprire i segni di una più o meno recente sostituzione.
In un giorno come tanti, tra sabati come pochi, prima di cimentarmi nel secondo round di imbiancatura, ho deciso di far sparire quei maledetti pezzi di legno scrostato che tanto turbavano la nostra armonia.

Un breve pausa di allegrezza


Alla faccia del Feng shui, mi sono aggrappato allo stipite con l'illusione di asportarlo con facilità, ma i chiodi andavano troppo in profondità in quel legno nodoso.
Persa la pazienza nel 1997 quando non riuscii a terminare Final Fantasy 7, mi sono scagliato con veemenza su quella stramaledettissma asse, inveendo con quanto fiato avevo in gola.
Dopo istanti di scricchiolii, quando finalmente sono riuscito a scastrare quel patchwork mal riuscito, un tintinnio anomalo cattura la mia attenzione.
Lancio con noncuranza lo stipite alle mie spalle e mi chino verso lo strano bagliore.
Scosto con la mano alcuni pezzi di muro ed eccola lì, davanti a me...



Non riesco a credere ai miei occhi!
Un chiave nascosta nello stipite dell'Albavilletta!
Un tesoro! Una pietra preziosa! Quadri d'autore! Perle di archeologia!
La mente subito corre, cercando di immaginare quale scrigno segreto possa finalmente essere aperto e depredato!
...
"Aspetta un attimo"
Mi guardo attorno, con l'ansia di sentire da lontano il gracchiante latrato di Enrico Ruggeri mentre sentenzia "Questo si che è un Mistero", ma per fortuna nulla accade.

Ho provato tutte le porte (tutte? Sono due!) anche quelle d'ingresso dei vicini, ma non c'è stato verso di trovare la serratura corrispondente.
Forse una porta segreta? Un varco dimensionale? Una cassetta di sicurezza nel caveau di chissà quale banca sperduta tra le montagne svizzere?

Molte sono le congetture fatte, ma il mistero della chiave murata non è ancora stato risolto.
Confidiamo nelle vostre intuizioni.



"La verità è là fuori"
tu ri ru ri ru riii...