martedì 11 giugno 2013

Ogni cosa al suo posto, ogni posto la sua cosa

Non avrei mai pensato di scrivere questo post.

Non dopo tutte le energie spese
Non dopo tutti i progetti di design innovativo
Non dopo tutti i soldini investiti
Non, dopo tutto...

Ma in realtà lo sapevamo benissimo che questo giorno sarebbe arrivato.

Come molti (se non tutti) ormai sapranno, il mio lavoro a Bologna si è consolidato, Erica ha trovato contatti di lavoro interessanti e soprattutto non vede l'ora di iniziare la sua scuola di psicoterapia, sita proprio nel capoluogo emiliano.
Tutta una lunga serie di coincidenze, sensazioni, scherzi del destino, accadimenti casuali (talvolta fatali) ad un certo punto hanno iniziato a puntare nella medesima direzione, facendo in modo che anche eventi apparentemente nefasti acquistassero un senso alla luce dei progetti che si stanno ora concretizzando.

Erica ed io abbiamo deciso di trasferirci. Non senza remore o difficoltà, come molti sembrano credere.
Subito il pensiero va alla famiglia, agli amici più cari, ai luoghi, ai profumi e ai sapori, ai ricordi di una vita, alla sicurezza del calore familiare, ai posti sempre uguali, alle strade e alle buche, ai giri al lago, alle cene, agli aperitivi, alle prove con il gruppo, al teatro, alle infinite possibilità e a tanto altro che non avrebbe senso scrivere.
Malinconia, nostalgia, tristezza, paura. Questo rimane.

Proprio oggi ho chiesto ad Erica perchè nonostante tutte queste sensazioni difficili da gestire, stiamo partendo per questa nuova, immensa avventura.
"Masochismo" è stata la risposta.
Lì per lì, non ho colto appieno il senso di questa affermazione. Poi, riflettendoci, ho concluso che ci sono cose che si risolvono solo con una grossa risata!

Un'altra parte della tua testa continua a lavorare però, e nonostante le paure e i mille dubbi, rimane costante quelle voglia di buttarsi, di provare a cambiare, di confrontarsi con nuove persone, nuove città, nuovi se stessi, di perdersi per il solo gusto di ritrovarsi, di capire un po' di più che il mondo là fuori è davvero grande, più grande di come lo raccontano i libri o la tv, e che c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare.

Credo sia proprio questa voglia di scovare ciò che di nuovo possiamo scoprire a spingere le persone a cambiare, nonostante sia più semplice restare in situazioni di relativa sicurezza.
Questo abbiamo deciso di fare insieme, Erica ed io: stupire e lasciarci stupire. E su questo stupore, costruire. E costruire qualcosa di grande, di importante per noi, che dia un senso a tutti gli sforzi fatti fino a questo momento e che dia energia per affrontare tutti i futuri sforzi che dovremo affrontare.
Insomma, il modo migliore per affrontare la crisi del settimo anno insieme!


In conclusione, i 30mq che nell'ultimo anno hanno significato davvero molto per noi, resteranno lì dove sono, accuditi da nuovi pastori, mentre le Storie di un'Albavilletta giungono al termine in queste ultime, intense righe.
Come un coinvolgente film che sembra volgere alla fine e di nuovo ripropone l'ennesima scena ricca di significati, ci teniamo a dire che a breve faremo un piccolo regalo a tutti i sostenitori di questo blog e accaniti fan dell'Albavilletta.

Ci teniamo a ringraziarvi del costante supporto che abbiamo ricevuto in questa nostra, pazza scelta di acquistare un mini-monolocale...

E perchè no?

Anche ricordare quanto una piccola, scalcinata albavilletta possa ispirare grandi progetti.



State all'erta! ;)